martedì 23 maggio 2017

La memoria e il canto



Da due anni collaboro con il centro diurno per disabili adulti post-traumatici Il Ritorno di Seregno.
Le persone che gravitano intorno al centro sono diversissime l'una dall'altra, provengono da esperienze di vita multiformi e hanno problematiche e risorse disomogenee.
Realizzo attività di gruppo e incontri individuali.
Un'ospite, a seguito di un incidente stradale, ha subito importanti danni cerebrali che hanno compromesso in particolare la memoria a breve termine. Con la sua educatrice di riferimento avevamo un obiettivo specifico: aiutarla a memorizzare il suo numero di telefono.
L'approccio cognitivo non ha portato grandi risultati. Abbiamo quindi voluto provare in un altro modo. Ho musicato una semplice melodia e iniziato a cantare il numero di telefono su quella melodia. Per inciso, la melodia è nata da una libera improvvisazione tra me e l'ospite. Nasce quindi dal nostro incontro sonoro, non è calata dall'alto ma proviene da una ricerca comune.
Ci sono bastati due incontri per memorizzare perfettamente il numero di telefono cantando!
Oggi, l'ospite inizia a dire il proprio numero di telefono cantando e prosegue con una modalità più parlata.
Il canto attiva parti del nostro cervello diverse da quelle che governano il parlato e l'approccio razionale. Questa opportunità ci è stata utile per superare le difficoltà che bloccavano l'ospite in una frustrante incapacità. Ma oltre a questo, il processo di memorizzazione è mutato da un difficile "lavoro" a un'esperienza piacevole ed emotivamente significativa.
Anche questo è musicoterapia.

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