domenica 29 maggio 2011

Per un diverso approccio all'ascolto musicale - Idea due

Premessa.
Idea uno. 

L'idea che segue sembra essere la più banale e prevedibile. Eppure mi sorprende spesso scoprire quanto le persone si siano disabituate a scegliere davvero la musica che ascoltano.





Scegli la musica che ascolti

Spenti i rumori di fondo, ritrova il gusto di ricercare la musica che ti piace. Ritorna a scegliere i suoni che ti emozionano, coinvolgono, comunicano realmente qualcosa. Riscopri la curiosità per la novità, per l’inaudito. E ascolta con attenzione le tue reazioni emotive, le tue tensioni nel corpo, le diverse sollecitazioni. Osserva in quali momenti della giornata senti più bisogno di musica, e per rispondere a quali bisogni.

giovedì 26 maggio 2011

Wellness Party a Carate Brianza - 26 maggio 2011



Nella mia professione di musicoterapeuta, ho la fortuna di praticare il massaggio sonoro con il pianoforte.
La sua bellezza, i suoi effetti benefici, la sua multisensorialità, l'esperienza vibratoria del suono sono tutte caratteristiche che lo rendono una tecnica meravigliosa e dalle numerose e in parte ancora inesplorate potenzialità.
Eppure è una tecnica poco conosciuta e poco praticata. Per questa ragione, sono molto felice di invitare tutti al nuovo Wellness Party, che si terrà a Carate Brianza al Molto Club & Restaurant il 26 maggio a paritre dalle ore 20. Chi vuole, potrà provare un trattamento di massaggio sonoro, insieme alle altre proposte della serata. E capire di cosa parlo quando ne parlo.
Nel sito ufficiale del Welness Party trovate tutte le informazioni.
Di seguito, invece, pubblico alcune foto della precedente edizione del Wellness Party.
Le foto sono di Cesare Viganò, che ringrazio infinitamente.










foto (c) cesare viganò
ce_vg@yahoo.it
cevg71@gmail.com
http://www.flikr.com/photos/viga71/
tel. 349 5938571

martedì 17 maggio 2011

Per un diverso approccio all'ascolto musicale - Idea uno

Fedele a quanto scritto in premessa qualche giorno fa, propongo da oggi una breve serie di idee per sviluppare un diverso approccio all'ascolto musicale. Due principi di base come guida: la semplicità; la curiosità.


 

Riduci o elimina gli ascolti passivi

Quando possibile, spegni la musica che non ascolti davvero: radio, televisione, locali rumorosi, ecc. ti riempiono di suoni inutili, di cui non hai controllo e neppure consapevolezza. Sii onesto con te stesso, ascolta e chiediti quale funzione ha il rumore di fondo musicale. Potresti trovarlo inutile, fastidioso o assordante. Ritrova il piacere del silenzio. Spegni tutto. Prima di ricominciare ad accendere davvero.

sabato 14 maggio 2011

Per un diverso approccio all'ascolto musicale - Premessa



E se provassimo a non ascoltare nulla? Il silenzio è l’elemento del nostro mondo rumoroso che apprezziamo meno, e che minacciamo di seppellire brano dopo brano. Il silenzio è l’esperienza musicale più a rischio della nostra epoca. Aumentandolo, potremmo scoprire cosa stiamo cercando di soffocare con tutta questa musica, cosa non abbiamo la forza di sentire.
                                        Nikil Saval


Sono molte le considerazioni che si potrebbero fare su come è cambiato negli ultimi anni l’ascolto della musica nell’esperienza individuale delle persone. Le nuove tecnologie lavorano come un’onda lunga che genera mutamenti sostanziali nelle abitudini di ciascuno di noi, mutamenti che mettono radici salde e profonde nel nostro quotidiano prima ancora che ognuno di noi sia in grado di sviluppare su di esse consapevolezza e comprensione.
La musica, su tutto, è da decenni che ha mutato il suo ruolo sociale in modi assai complessi e stratificati, e che rischia di perdere di senso all’interno delle molteplici esperienze quotidiane. Non è difficile constatare il livello di sordità generalizzato che la musica onnipresente nelle nostre orecchie sta generando. La nostra mente, abituata a essere costantemente sollecitata sul piano acustico da radio, ipod, televisioni, autoradio, … si sta abituando a non ascoltare più, a catalogare la musica come rumore di fondo, a svolgere una funzione di costante stimolazione (eccitazione, direbbe Krishnamurti) tale da soffocare il silenzio e, di conseguenza, un autentico ascolto di sé.
La musica è misteriosa quanto il soffio vitale, è delicata quanto impetuosa. L’uomo postmoderno sta perdendo quasi totalmente l’attenzione a un rapporto concreto e spirituale dell’esperienza del suono. L’uso generalizzato delle cuffie, in tutte le condizioni di vita (e di traffico) sta ampliando sempre più la sola esperienza auditiva isolandola dal resto della percezione acustica corporea, che è quella ricca e benefica della vibrazione. Specularmente, la musica come rumore di fondo ci costringe a vivere passivamente l’esperienza acustica senza comprendere come essa influisce sul nostro umore, sulle nostre tensioni, sui nostri comportamenti.

Il suono è relazione, è movimento, è creatività. Quando però la musica perde la sua funzione espressiva per ridursi a strumento improprio (veicolo pubblicitario o di marketing, eccitante fisico nelle palestre, elemento decorativo ambientale nei locali, compagno onnipresente nelle nostre giornate, …) può diventare concausa di un isolamento (auto)imposto che si innesta nelle già stratificate nevrosi quotidiane. Quel che è peggio, è che un tale isolamento sonoro può condurre a una totale analfabetizzazione musicale, a una passività dell’ascolto che è vicina all’apatia e che si traduce in omologazione di massa e anomia.

Per queste ragioni, ritengo sia fondamentale sviluppare una nuova educazione all’ascolto della musica, che trovi origine e sia punto di partenza per un rinnovato ascolto di sé, delle nostre abitudini automatizzate, dei nostri bisogni, e della funzione inconsapevole che svolge la musica per rispondere a quesi bisogni e per soffocare la nostra percezione di sé.
Nei prossimi giorni, pubblicherò brevi ma utili proposte per praticare in questa direzione. Sarebbe bello che ognuno trovasse il proprio modo e, se ne avesse voglia, lo condividesse con me scrivendomi le sue idee.
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