lunedì 20 dicembre 2010

Musicoterapia per la crescita - idea dieci

ideogramma cinese per l'azione di ascoltare


Per un ascolto profondo
(più che un'idea, una riflessione)

Sai, mamma, qual è l’impresa più delicata e importante che dovrai affrontare da genitore? Imparare ad ascoltare profondamente il tuo bambino.

In estrema sintesi, tutti i giochi musicali e sonori che ti racconto e che metterai in atto riconducono a questo grande obiettivo.
Avrai spesso sentito parlare di amore incondizionato. Il concetto è meno astratto o esistenziale di quanto si pensi. La predisposizione all’amore per il proprio figlio, innato in ogni genitore, è tuttavia sporcato, alterato e filtrato dai bisogni, le paure, i pregiudizi e gli attaccamenti che ogni persona vive ogni giorno e che si manifestano attraverso l’armatura psicosomatica che indossa ognuno di noi.
Devi pensare a quel grumo di emozioni, abitudini e condizionamenti come a un velo che hai davanti ai tuoi occhi spirituali, che offuscano il tuo giudizio e modificano le cose così come sono; persino il tuo legame con tuo figlio e, in definitiva, l’ascolto e la comprensione dei suoi bisogni e delle sue emozioni.
Tuo figlio è se stesso e il tuo specchio, contemporaneamente. Specchio delle tue azioni, rivelazione della sua vocazione. Al genitore il compito di e-ducare, di far emergere e sostenere il potenziale enorme della nuova vita.
In questo percorso umano speciale, meraviglioso e pieno di sorprese, incertezze e gioie inattese, ha un ruolo importantissimo la capacità di venire incontro e accogliere il tuo bambino.

Da un punto di vista musicale, ogni essere vivente è una vera orchestra che suona in modo organico il concerto dell’esistere. A te il compito di imparare ad ascoltare il suo battito cardiaco, il suo respiro, il ritmo dei suoi movimenti, la musicalità delle sue lallazioni e delle sue pernacchie,… e anche il suono delle sue paure, i tempi dei suoi silenzi e dei suoi tentennamenti. Dovrai riuscire a esprimergli la fiducia di potersi manifestare per quello che è, per quello che prova realmente, e non per quello che vorresti che fosse o dovrebbe essere.
Tu, mamma, hai un punto di vista e una posizione di ascolto privilegiate. Quando lo allatti, ascolta il ritmo delle suzioni, delle pause per respirare o per il ruttino. Quando lo culli, cerca innanzitutto il contatto con il suo respiro, per ascoltare e comprendere in quale stato è. Nel tempo, potrai osservare come cambia il respiro con la crescita polmonare e come varia nel corso della giornata sulla base dei suoi stati emotivi. Ascolta il suono dei suoi movimenti, della tensione dei suoi muscoli, del suo stato tonico generale. Potrai così imparare a stimolarlo quando serve e a calmarlo quando necessario. Ascolta quando si abbandona, e apprezza ogni secondo di quell’abbandono, perché è prezioso e raro e svanirà molto rapidamente. Impara a rinforzarlo quando ne ha bisogno, a sgridarlo quando serve e ha le risorse per poterlo ricevere, a contenerlo quando si disperde nel mare delle sue emozioni, della sovreccitazione e della stanchezza. Non sarebbe utile punirlo quando è solo stanco e agitato; non sarebbe utile sostituirsi a lui quando sta ragionando a suo modo, per capire; non sarebbe utile scappare dal tuo ruolo quando ti mette alla prova. Impara a non intervenire per irritazione o reazione, ma in funzione di quello di cui avete reciprocamente bisogno. È un’arte, questa, che si sviluppa giorno dopo giorno con l’azione. Un’arte che, in caso di errori, si rinnova continuamente e ti permette sempre di ricominciare.
Mentre sviluppi questa attenzione, e impari a interagire con lui attraverso l’arte della comunicazione non verbale e dell’intuizione, ricordati che stai ponendo solide basi per la comunicazione di una vita. In quante famiglie, a un certo punto, la comunicazione tra genitori e figli diventa impossibile?
Sappi però che per poter ascoltare davvero, dovrai imparare a fare un po' di silenzio dentro di te. Se sei assordata dalle tue emozioni, frustrazioni, aspettative, convenzioni e abitudini, sarà ben poco quello che potrà filtrare al tuo ascolto profondo. E tuo figlio diventerà sfondo delle tue esigenze, sarà un’ombra, in molti casi invadente, troppo impegnativa, fastidiosa e provocatoria.
Al contrario, diventerà un’opportunità unica di scoperta di verità e di amore. Sarà l’epicentro di una trasformazione profonda dentro di te e in chi ti circonda.

(musicoterapia per la crescita - presentazione)

Musicoterapia per la crescita - idea nove



Fare la nanna - cullarlo di musica

Cara mamma, il tuo bimbo troverà diverse tecniche per metterti alla prova. È un fatto naturale, ha a che fare con la fiducia, con la crescita, con la paura, con la differenziazione, con il dolore, con la speranza, con l’equilibrio, …

Per questo motivo, quando il tuo bimbo non vorrà dormire, cerca di non arrabbiarti. Usa quei momenti difficili per conoscerti a fondo e per incontrare davvero il tuo cucciolo.
Se sei stata previdente, durante la gravidanza avrai selezionato un gruppo di musiche per te belle, coinvolgenti, gioiose e le avrai ascoltato insieme alla tua panciona. Avrai cantato e ti sarai mossa al ritmo di quella musica meravigliosa. Se lo hai fatto, sappi che hai già preparato un buon terreno comune col quale sviluppare una comunicazione profonda con il tuo bimbo, e che tutto potrà risultare più facile. Ma ricorda: la musica non è una magia, non è neutra, non risolve da sola ogni problema, men che meno quello della nanna.
Se il tuo bimbo è agitato e vorresti farlo addormentare per avere una notte serena, ricordati che per prima cosa sarai tu a non dover perdere la calma e a trasmettere serenità al tuo cucciolo. È importante e non sempre ti sarà possibile. Non demoralizzarti e ricomincia. Se hai un compagno vicino, potete alternarvi con flessibilità assecondando i vostri ritmi e i vostri stati d’animo. Se culli il tuo bimbo con una bella musica e sei intimamente agitata e insofferente, la tua fatica sarà massima e i risultati minimi.
E fai molta attenzione alla musica che ascoltate insieme. Pensa all’addormentarsi come a un percorso, a una trasformazione da uno stato di veglia, di presenza, di agitazione, di movimento a uno di sonno, di rilassamento, di calma. Al tuo bimbo devi insegnare il lasciar andare. Devi insegnargli da subito a fare un percorso che gli sarà utile sempre nella vita: calmare l’agitazione e trovare la pace.
In questo processo la musica può aiutarti, ma può anche esserti di ostacolo. Se il tuo bimbo è agitato, e utilizzi una musica troppo tranquilla, non stabilirai con lui alcuna relazione. La musica sarà troppo lontana dal suo stato d’animo. E viceversa. Allenati a osservare il tuo bimbo, a comprenderne lo stato d’animo e a scegliere la musica a lui più vicina. A quel punto ha inizio il percorso. Successivamente, può gradualmente portare il tuo bimbo verso uno stato di maggiore quiete, con l’aiuto di brani musicali più dolci, tranquilli e meditativi. Oppure puoi abbandonare totalmente la musica registrata per dare spazio alla tua sola voce.
Mentre ascoltate la musica insieme, balla, canta, divertiti con lui. Se sei nervosa, e fatichi a trovare pace, concentrati sulla musica che ti piace, sulle sensazioni nel corpo, sul movimento e il tuo respiro. Ritrova le sensazioni positive che quella musica ha sempre suscitato in te. Non pensare al fatto che vuoi che si addormenti. Pensa alla gioia della musica e condividi con lui questo momento. Solo questo. Il resto verrà da solo. Se la musica non è una fuga, è un perfetto terreno comune dove vivere esperienze emotivamente intense, dove costruire la vostra relazione. Dove imparare insieme.
Ma stai sempre attenta. Non andrà lontano se prima non ti abituerai ad ascoltare a fondo il tuo bimbo. Come ti spiego nella prossima idea.

(musicoterapia per la crescita - presentazione)

venerdì 12 novembre 2010

Concerto Maitri e Danza della Luna - Galbusera Bianca (LC)



Con grande gioia, apro le porte a una domenica di novembre piena di nuova musica e di danza.
Il 21 novembre, dalle ore 12,00, presso l'Oasi Galbusera Bianca, Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, presenterò un nuovo progetto musicale dal nome Maitri - Le mani e la voce, la gioia della musica per la pace del cuore.
Con me (harmonium, fisarmonica, bansoori, percussioni, voce) suoneranno Francesca Salcioli (arpa celtica, voce) e Stafano Chiodini (flauto traverso, sax soprano e tenore). Il concerto accompagnerà il pranzo dell'Osteria Bio di Galbusera Bianca, con cucina biodinamica vegetariana.

A seguire, a partire dalle ore 16,30 fino alle 19, a salutare l'arrivo di una notte di luna piena, ci sarà la Danza della Luna - Percorso di consapevolezza danzante, alla ricerca della divinità del corpo, con me e Francesca.

La Danza della Luna esprime la possibilità di rintracciare la Luce nel Corpo. E di dar luce al Corpo.
Attraverso l'esperienza del movimento circolare, nel grembo del ritmo, nell'identificazione con gli elementi, è possibile rinascere al ciclo della vita. Un percorso di sensorialità spirituale, attraverso i simboli della danza orientale, le sonorità tribali, alle radici dell'esperienza mistica della danza.

Non sono necessarie competenze musicali o di danza per partecipare.
Consiglio di venire con abiti comodi e una coperta.

Il pranzo musicale costa 25€.
La danza della luna costa 30€.
La prenotazione è obbligatoria. 
Potete contattare me, oppure Gaetano di Galbusera Bianca: 335 284174

Oasi di Galbusera Bianca
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone
Via Galbusera Bianca, 2 – Località Monte – 23888 Rovagnate (LC)


Francesca Salcioli
- Naturopata e performer, laureata in Discipline dello Spettacolo, specializzanda in Terapeutica Artistica. Ricercatrice in danzaterapia, teatro olistico e arpaterapia. Master Reiki Usui.
http://www.myspace.com/frinasaille


Stefano Chiodini - Musicista, suona il sax tenore, soprano e il flauto traverso. Laureato in Filosofia a indirizzo Teoretico. Suona con Guglielmo Nigro nel duo jazz C2 e nel gruppo folk-jazz Goolij Niger. Con Gaetano Ievolella, attore e regista, suona nello spettacolo su Fabrizio De Andre’ Faber, non ho una faccia adatta alle mie canzoni. Collabora a diversi altri progetti musicali e teatrali.
http://www.myspace.com/schiodini

mercoledì 6 ottobre 2010

Sul pianoforte

A proposito di massaggio sonoro e di musicoterapia e crescita, mio figlio Francesco si addormenta sul pianoforte dopo mezz'ora di improvvisazione.
Per lui, ho scritto una ninna nanna che si muove in tonalità di FA, e suono cercando di avvolgerlo e coccolarlo, con dolce determinazione.
Sembra apprezzare.


martedì 5 ottobre 2010

Bellezza oltre la bellezza

 (c) peter kuper

Ho avviato con un gruppo di persone affette da disturbi psichici un laboratorio di musicoterapia che si sviluppa nell’arco di circa quattro mesi.
All’inizio di ogni percorso mi faccio alcune domande, più o meno sempre le stesse.
Cosa voglio comunicare dell’esperienza del suono e della musica.
Quali predisposizioni o interessi incontrerò nel nuovo gruppo.
Quali conoscenze nuove avrò modo di apprendere.
Quale richiamo sentiremo, se il movimento del corpo, l’improvvisazione musicale, il canto, il silenzio…

La malattia psichica (o psichiatrica, per certi versi) assume spesso l’ombra della disperazione. Abbiamo la fortuna di camminare per il mondo sviluppando quel poco di consapevolezza che la nostra natura ci concede, per quello che siamo e quello che si muove dentro e intorno a noi. Sappiamo bene che il potenziale distruttivo della pazzia, dell’alienazione, dell’autodistruzione, è presente nel corpo e nella mente di tutti.
Con questa consapevolezza, non è difficile incontrare gli altri con semplice apertura.
È qui che il suono si presenta come un’opportunità.

Il tessuto connettivo della musica, la sua portata armonizzante, emozionante, stimolante, rilassante favorisce l’incontro. Non c’è separazione quando si è immersi insieme nelle stesse onde sonore.
La fenomenologia ci dice che tutti gli esseri umani rispondo con le stesse caratteristiche e gli stessi meccanismi a determinate situazioni, ma ognuno mettendo in campo la propria specificità derivante dalle risorse, dalla storia, dalle ferite, dalle gioie individuali.
Il suono unisce e differenzia, quindi. È in questo incontro diversificato che è possibile il confronto costruttivo, la sorpresa, l’apprendimento.
In questo terreno fertile, è di secondaria importanza la tecnica che si utilizza, o l’obiettivo espressivo che si vuole mettere in atto. Ovvero, rimangono centrali e importanti perché caratterizzano e danno senso all’intervento, ma al contempo sono inutili, privi di senso, appunto, se non si basano sul terreno comune dell’incontro.

La musica è al contempo contenitore e contenuto, espressione e inflessione, apertura e ripiegamento.
Il primo compito del musicoterapeuta, nelle situazioni di disagio, quindi, è ricordare a tutti i partecipanti, per primo se stesso, quali sono le caratteristiche tutte umane che ci accomunano indistintamente. Il secondo compito, che nasce e si sviluppa insieme, è la valorizzazione della portata individuale di ogni persona. È un equilibrio importante che l’esperienza del suono favorisce in modo straordinario.

Nel momento in cui il gruppo, per esempio, si impegna in un’improvvisazione collettiva con strumentazione Orff, il gesto comune del fare musica favorisce condivisione e differenziazione, nel contributo specifico di ogni partecipante. La qualità dell’impegno, dell’energia, della precisione ritmica, dell’attenzione all’altro, della propria affermazione sull’altro, … è il principio sul quale ruota l’esperienza e si connota quel tipo di particolare equilibrio. L’eccitazione della scoperta si riattiva, la vitalità trasferita dal e nel suono genera inaspettate emozioni, che è possibile accogliere o rifiutare, ma che sono lì, per dare senso al nostro fare comune.
Tutte questo viene prima della bellezza, di un esecuzione o di una voce, ma genera inevitabilmente, prima o dopo, bellezza. Dobbiamo superare il problema della bellezza di quanto viene suonato, danzato, cantato. Dobbiamo superarlo in negativo, andando oltre l’idea che da persone che non hanno specifiche conoscenze musicali, per di più limitate da sofferenza psichica, non possa in alcun modo nascere qualcosa di bello e che, di conseguenza, tale qualità non vada affatto ricercata. Dobbiamo superarlo in positivo, andando oltre l’idea che uno degli obiettivi primari debba essere la riproduzione del bello. Uso appositamente il termine “riproduzione”. La bellezza non nasce dall’accostamento a modelli (sinfonici, jazzistici, cantautorali, …) specifici e noti, ma dall’apertura all’inaspettato. È il potenziale naturalmente armonico e benefico della musica, che si rivela nell’ascolto reciproco e nella capacità di lasciarsi andare all’esperienza autentica. Riferirsi a un bello già dato può rivelarsi costrittivo, inefficace, doloroso.
Armonia ed esperienza autentica sono obiettivi importanti di lavoro. E qualunque siano le tecniche messe in gioco, il musicoterapeuta può raggiungere questi obiettivi solo attraverso l’incontro e il confronto. Inutile dire che il primo ad essere disponibile a questo incontro deve essere proprio il musicoterapeuta.
Senza paura.

domenica 3 ottobre 2010

Musicoterapia per la crescita - Idea otto

 (c) dave mckean

Sul pianoforte

Se sei una mamma fortunata, hai un conoscente o un amico che suona il pianoforte e ne possiede uno a coda. Se è così, salici sopra e distenditi non appena scopri di essere in cinta, e fallo più volte che puoi. Chiedi al tuo amico di suonare per te quello che desidera, quello che crede possa aiutare te e la tua nuova vita a crescere in armonia. Non dimenticarti del papà, però. Chiedi a lui di salire sul pianoforte con te, e di rimanere vicini insieme, mentre il vostro amico produce suoni che risuonano nella cassa armonica di legno, che fanno convibrare il vostro corpo in perfetta sintonia. Per il feto, è l'abbraccio più profondo e intimo che può esserci. Se ve la sentite, mamma e papà, potete intonare insieme qualche vocalizzo che si appoggia con semplicità alla musica.
Dopo la nascita, mamma, porta il tuo bimbo sul pianoforte, e osserva cosa succede. Osserva come quei suoni, quelle piccole e profondissime vibrazioni lo calmano, lo riportano alla pace, e al tuo abbraccio.
Se sei una mamma ancora più fortunata, il tuo compagno sarà pianista, e potrà accompagnare tutta la gravidanza in estrema semplicità.

Se sei interessata a saperne di più o a provarlo, puoi contattarmi. Il massaggio sonoro in gravidanza è un'esperienza di pura gioia.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

sabato 18 settembre 2010

Musicoterapia per la crescita - idea sette

 josette deru - particolare


Travaglio cantato

Mamma e papà, se avete giocato con la voce durante la gravidanza, ascoltato le reazioni del feto e imparato a capire le piccole e importanti modifiche del vostro respiro, può accadere spontaneamente che durante le fatiche e i dolori del travaglio proviate il desiderio di cantare.
Mamma, puoi cantare durante le contrazioni, trasformando le grida di dolore in lunghi vocalizzi armoniosi; puoi cantare nelle pause tra una contrazione e l'altra, per rigenerare le tue forze, ritornare alla regolarità del tuo respiro, e sentire la fiducia e il calore che le onde sonore, le tue, diffondono in tutto il tuo corpo, nel feto e nell'ambiente.
Papà, il tuo compito è di aiutare e supportare la mamma. Puoi suggerirle il canto tra una contrazione e l'altra, iniziando tu per primo a cantare, mentre le massaggi le spalle, la schiena e il collo; puoi accompagnare le sue grida durante le contrazioni e facilitare la loro trasformazione in vocalizzi; puoi affermare la tua presenza e il tuo ruolo di facilitatore, mentre le canti qualcosa che la aiuta a rilassarsi o a ritrovare energia nei momenti più difficili.
Quello che è importante è che non vi sentiate condizionati dall'ostetrica, dalla spazio sconosciuto in cui vi trovate, dalla paura e da un'idea errata di quello che è ammesso e quello che non è ammesso. Se l'ostetrica vi è vicina, è sensibile e attenta, accoglierà qualunque vostra manifestazione, se funzionale al parto.
Il travaglio può diventare così uno straordinario evento di improvvisazione sonora. Tutto vostro. Indimenticabile. Fine al primo, straordinario evento sonoro di vostro figlio, il primo pianto.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

venerdì 3 settembre 2010

Musicoterapia per la crescita - Idea sei



Papà suona il tamburo

Che tu sappia suonare o no, papà, procurati un tamburo. Più grande che piccolo. Ma come ti piace.
Quando la tua compagna ha il vostro bimbo nella pancia, mettetevi insieme seduti per terra, su un tappeto, e suona loro il tamburo. Lascia che il ritmo nasca da solo, con semplicità, dalle mani a contatto con la pelle. Lascia che il legno risuoni a terra e cammini fino alla mamma, alle sue acque, al feto.
Cantate insieme sul ritmo del tamburo, inventando melodie e suoni. Sorprendetevi a vicenda. E poi rimanete in silenzio, ascoltando le risonanze nell'aria e nel corpo. Ascoltando il respiro.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

sabato 21 agosto 2010

Musicoterapia per la crescita - Idea cinque

 (Alfred Otto Wolfgang Wols, Pittura, 1945-46)

Mamma giù per terra

Mentre attendi il tuo bimbo, mamma, ricordati di mantenere un saldo contatto con la terra. Dalla terra abbiamo origine, la terra ci sostiene e ci permette di crescere ben radicati. Quando puoi, stenditi per terra supina con le gambe piegate su un bel tappeto morbido, appoggia i palmi delle mani al suolo, ascolta la tua schiena che si distende e la pancia che si dilata. Porta l’attenzione al tuo respiro, la cassa toracica che si muove al contatto con il terreno. Immagina di rilasciare a terra tutta la tua fatica e il tuo peso. Quando vuoi, canta un lungo vocalizzo “lam”, ripetuto più volte per ogni espirazione. Lasciati accogliere. La terra ha braccia grandi.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

Musicoterapia per la crescita - idea quattro



Compilation musicale materna

Dai primi mesi di gravidanza, mamma, inizia a selezionare musica. Cerca con curiosità e apertura anche tra gli ascolti non familiari, rubando al tuo compagno, agli amici, da internet, ...
Trova musiche diverse tra loro, che abbiano cioè differenti caratteristiche ritmiche, timbriche, melodiche e armoniche. Apprezza la diversità e le infinite possibilità dei suoni. Seleziona solo musiche che ti danno un autentico piacere nell'ascolto, che ti coinvolgono, che ti commuovono, che ti rasserenano, che ti danno gioia. E pian piano, crea una tua compilation, da ascoltare per tutta la gravidanza e da dopo il parto, con il tuo nuovo cucciolo, nei diversi momenti della giornata. Ricorda, anche quando è nella pancia, il tuo bimbo vive con te i suoni e i movimenti della musica che ascolti. Già dalla gravidanza, ascoltate la musica insieme. Più varia sarà la musica, più possibilità avrai di viverla nei diversi momenti e nelle diverse emozioni della giornata con tuo figlio.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

martedì 17 agosto 2010

Musicoterapia per la crescita - Idea tre



La mamma e la pancia nell'acqua

Dal quinto mese. In piscina o nella vasca da bagno, mamma, immergiti fino alle orecchie. Con gli occhi chiusi, dondola lateralmente e canta “la” a ogni spostamento. Ritmicamente e dolcemente, esercitando flessibilità e ascolto. La bocca può essere immersa in acqua e il canto muoversi con le onde generate dal movimento.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

domenica 15 agosto 2010

Musicoterapia per la crescita - Idea due



Il papà canta alla pancia

Durante la gravidanza, dai primi mesi di gestazione, papà, appoggia entrambe le mani ai lati della pancia della mamma, che è sdraiata comodamente. Osserva e ricalca il suo respiro. Chiudi gli occhi, avvicina la bocca quasi a sfiorare la pancia e lentamente, senza sforzare, inizia a cantare un vocalizzo lungo, della durata dell'espirazione. Prosegui per almento dieci minuti e per tutto il tempo che lo desiderate.
Poi utilizzare una vocale a scelta, oppure la "m" a bocca socchiusa. Oppure iniziare a invetare piccole canzoncine. Dal quinto, sesto mese, è possibile osservare le reazioni del bimbo, con estrema soddisfazione.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

sabato 14 agosto 2010

Musicoterapia per la crescita - idea uno



La mamma canta al feto

Durante la gravidanza, dai primi mesi di gestazione, mamma, appoggia entrambe le proprie mani sulla tua pancia. Chiudi gli occhi, ascolta il proprio respiro e lentamente, senza sforzare, inizia a cantare un vocalizzo lungo, della durata dell'espirazione. Prosegui per almento dieci minuti. Ogni giorno. E per tutto il tempo che lo desideri.
Puoi utilizzare una vocale a scelta, oppure la "m" a bocca socchiusa.


(musicoterapia per la crescita - presentazione)

Musicoterapia per la crescita - Premessa



Ho due figli. Il più grande, Gabriele, ha quattro anni e mezzo.
Il secondo, Francesco, ha un mese e mezzo.
Sono stati, sono e saranno splendidi laboratori viventi di musicoterapia, con delicatezza, dolcezza e naturalezza. 

Da qui, nasce un semplice nuovo progetto per questo blog. Pubblicare brevi, semplici idee di musicoterapia per accompagnare la crescita di un figlio. Ad uso materno e paterno. Utile a tutti, musicisti e non musicisti. Per un viaggio infinito che ci accomuna tutti.

Né Gabriele né Francesco (ma lo conosco solo da pochi mesi!) sono mai stati bimbi "mangia e dormi", ma creature impegnative, con un forte carattere e molta energia. Le idee che racconterò sono quindi frutto di molto impegno e creativa dedizione personale. La nostra generosità di genitori e la nostra presenza sono le uniche condizioni che a ogni bimbo non dovrebbero mai mancare.

nota: le proposte non saranno in ordine cronologico di crescita del bambino, perché nascono dall'intuizione giornaliera. Un giorno forse le raccoglierò in modo ordinato. Per facilitare la ricerca, tuttavia, ogni proposta avrà due etichette ricorrenti: "crescere e mt" per raggruppare tutte le idee insieme; "mamma" e/o "papà" per indicare a chi si rivolge l'idea.

Pausa estiva



In questi giorni di pausa estiva, si metabolizzano le esperienze.
Da settembre si riprende, con nuove riflessioni sulla pratica di musicoterapia e con nuovi appuntamenti.
Intanto iniziano le idee su musicoterapia e crescita.

martedì 15 giugno 2010

La gioia del canto - Casa dei popoli, Villasanta (MB)



Esperienze sonore di improvvisazione vocale

Martedì 15 giugno, dalle ore 20,30
La casa dei popoli. Via Garibaldi 6, Villasanta (MB).
La prenotazione è obbligatoria: casadeipopoli@fastwebnet.it; Mario Origo, 335 6347374
Prezzi popolari.

L’incontro consiste in una successione di esperienze musicali che favoriscono la riscoperta delle infinite potenzialità della vocalità di ogni persona, attraverso il dialogo sonoro, l’improvvisazione vocale intuitiva e gli antichi rituali dei mantra.
Il canto nasce dal rapporto col proprio respiro, dall’armonizzazione di corpo e mente, dall’intuizione profonda, dalla fiducia della propria espressività, dall’apertura all’inatteso.
Non si intende sviluppare un percorso di tecnica vocale, ma di libera espressività personale, col corpo, nel corpo della voce.
Attraverso esperienze sonore coinvolgenti, è possibile stimolare un diverso ascolto di sé,  liberare le energie ingabbiate nelle tensioni psicosomatiche, favorire il rilassamento psico-fisico e il benessere.
Nel gioco delle improvvisazioni vocali intuitive non ci sono persone intonate e stonate e non ci sono vincoli di preparazione tecnico-strumentale; c’è la gioia della partecipazione alla musica, intesa come esperienza primaria di espressione, relazione, trasformazione, crescita.

martedì 4 maggio 2010

La gioia del suono - Arci Lecco




Sabato 8 maggio, dalle ore 14,30 alle ore 17,30
Presso l'Arci di Lecco
Incontro di introduzione alla musicoterapia olistica

L’incontro si propone di introdurre alcune tecniche di musicoterapia utili a sviluppare
un dialogo con la propria musicalità personale, nel cuore dell’esperienza gioiosa del suono.
La musica ci appartiene, ci struttura, ci offre possibilità espressive e di crescita importanti,
in ogni fase della vita. D’altra parte, i suoni e la musica ci invadono quotidianamente in
modo più o meno consapevole, trasformando il piacere del suono nel disturbo del rumore, nell’impossibilità del silenzio.
Attraverso l’esplorazione di semplici tecniche espressive e vocali, è possibile avviare un
dialogo nuovo con se stessi e la propria musicalità spontanea.
L’ascolto di sé nei suoni del mondo, nel paesaggio sonoro interiore ed esteriore permette di affrontare con efficacia lo stress, a risvegliare l’intuitività e a riequilibrare la propria struttura energetica e psichica.
Non sono necessarie specifiche competenze musicali per partecipare agli incontri, ma il desiderio di aprirsi alla scoperta della gioia della musica e a una conoscenza inedita di sé stessi.

Presso la Palestra di ARCI Lecco, via C. Cantù 18
Costo 35€
Per informazioni e prenotazioni:

telefono: 0341365580
email: corsi@arcilecco.it

giovedì 15 aprile 2010

Esperienze di radicamento sonoro - La Casa Dei Popoli, Villasanta (MB)



Prende il via una nuova collaborazione, con La Casa dei Popoli di Villasanta, vicino a Monza.

Giovedì 15 aprile, dalle ore 21, proponiamo un coinvolgente percorso espressivo di esplorazione corporea con la musica e con la pratica di rituali vocali finalizzati al radicamento, al rilassamento e alla consapevolezza psicofisica.
In un fluire dinamico di esperienze, i partecipanti impareranno alcune tecniche vocali e corporee per riarmonizzare il proprio equilibrio psicofisico e per riscoprire la gioia di un nuovo contatto positivo con la terra e con le proprie radici.

La prima esperienza si apre al suono che nasce dal movimento e attraverso il movimento riconduce il corpo al radicamento con la terra.
La seconda esperienza, dalla terra, sulla terra, sveglia il corpo che danza con la musica e ritrova la gioia del contatto con sé stessi, con le proprie radici umane e spirituali.
La terza esperienza è quella della voce che canta, nell’apertura del respiro al cielo, allo spazio della libera esplorazione dell’essere.

Non sono necessarie competenze musicali di alcun tipo per partecipare all’incontro.
Si consiglia di venire con abiti comodi e con una coperta.
Il prezzo è popolare, come vuole la tradizione delle case dei popoli: 10€ a persona.

La prenotazione è obbligatoria: casadeipopoli@fastwebnet.it; Mario Origo, 335 6347374

La casa dei popoli.
Via Garibaldi 6, Villasanta (MB)

domenica 11 aprile 2010

Danza della luna - Galbusera Bianca (LC)



Percorso di consapevolezza danzante, alla ricerca della divinità del corpo
con Francesca Salcioli e Guglielmo Nigro

domenica 11 aprile 2010 dalle 17.00
quota di partecipazione 30€
prenotazione obbligatoria
per i partecipanti è possibile cenare all'osteria bio di Galbusera Bianca a 20€

Oasi di Galbusera Bianca
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone
Via Galbusera Bianca, 2 – Località Monte – 23888 Rovagnate (LC)

La Danza della Luna esprime la possibilità di rintracciare la Luce nel Corpo.
E di dar luce al Corpo.
Attraverso l'esperienza del movimento circolare, nel grembo del ritmo, nell'identificazione con gli elementi, è possibile rinascere al ciclo della vita.
Un percorso di sensorialità spirituale, attraverso i simboli della danza orientale, le sonorità tribali, alle radici dell'esperienza mistica della danza.

Non sono necessarie competenze musicali o di danza per partecipare.
Venire con abiti comodi e una coperta.



Francesca Salcioli: cantante, attrice. Laureata in Discipline dello Spettacolo. Ricercatrice nella danzaterapia, nel teatro olistico, nelle discipline naturopatiche, nell'arpaterapia. Master Reiki Usui. Cantante e autrice nella Celtic Harp Orchestra.

venerdì 12 marzo 2010

Celebriamo la primavera - Galbusera Bianca (LC)



Rituale musicale di saluto alla Primavera – i suoni dell’equinozio

domenica 21 marzo 2010 dalle 14.30 alle 17.30
quota di partecipazione 20€
prenotazione obbligatoria

Oasi di Galbusera Bianca
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone
Via Galbusera Bianca, 2 – Località Monte – 23888 Rovagnate (LC)

L’equinozio di primavera apre le porte al risveglio della natura, dopo il ripiegamento e il riposo dell’inverno. Tutto il Cosmo partecipa all’amplesso mistico della rinascita.
In un canto armonico di vita, tutti i suoni della natura offrono l’opportunità di una riscoperta di sé nel mondo, nella spontaneità, nel sincronismo spirituale.
L’attività sarà suddivisa in due parti.
La prima si svolgerà all’aperto, per immergersi nei suoni della rinascita, nel cerchio energetico della partecipazione e dell’intima comprensione. Si svilupperà l’ascolto partecipe e profondo, si giocherà all’imitazione spontanea dei suoni, si metterà radici come alberi secolari.
La seconda parte si svolgerà all’interno, per partecipare a un percorso musicale ed espressivo che simboleggia il rito di passaggio vita/morte/rinascita.
Si canterà l’antico mantra dell’Ohm e si danzerà con la voce e col corpo per celebrare la nuova stagione.

Non sono necessarie competenze musicali di alcuni tipo per partecipare all’incontro.
Si consiglia di venire con abiti comodi e con una coperta, e di portare scarpe adatte per una breve passeggiata nei prati.

Come sempre, è possibile pranzare nell'Osteria Bio di Galbusera Bianca prima dell’incontro – cucina biodinamica vegetariana 15€.



Saluterò di nuovo il sole 
di Forough Farrokhzad

Saluterò di nuovo il sole,

e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.


Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.


Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.


Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo. 

da Unaltra nascita.

venerdì 19 febbraio 2010

Radicamento 2 - Danze espressive




Regredire per crescere

Lavorare sul radicamento significa trovare contatto con la terra, le radici, la base, i pilastri che possono supportare la nostra crescita umana, emotiva, fisica e spirituale.
Il rischio più grande dei percorsi di radicamento è la regressione. È importante non confondere la regressione con lo sviluppo di un nuovo livello di consapevolezza. La regressione di per sé non può e non deve essere unico obiettivo di un percorso di radicamento, tanto meno di un percorso di crescita. Aggiungo che tale sottolineatura è coerente con il funzionamento fisico, psicologico e spirituale del nostro essere. Lo sviluppo personale non è mai lineare ma circolare, e un livello di coscienza superiore include e rielabora il precedente. Allo stesso modo, quando si lavora per armonizzare un particolare chakra, si accompagna un cambiamento funzionale anche negli altri chakra. È questo il principio essenziale di un approccio olistico alla trasformazione, alla crescita e alla cura. Secondo questo punto di vista, è importante accompagnare al lavoro di grounding un percorso di consapevolezza, di comprensione e di inclusione psicologica e spirituale.
Se si realizza un percorso di radicamento, qualunque esso sia, non è utile e positivo, quindi, lasciare l’esperienza nel non detto, isolata dal contesto del percorso e dal pre-testo personale dei singoli partecipanti. Se ciò avviene, si rischia di generare una profonda scissione nel sé delle persone: da un lato l’esperienza piacevole, oceanica della regressione, dall’altra l’insoddisfazione e le difficoltà del quotidiano. Il radicamento è efficace quando permette alle persone di entrare in contatto con la propria energia vitale, di ritrovare un dialogo con la natura, la terra e le radici e da questo rinnovato dialogo progredire, rielaborare, sviluppare nuova consapevolezza. Ritrovare in sé nuova forza ed energia, un nuovo appoggio per saltare in avanti, per crescere.

L’uomo e l’albero

Quello che espongo di seguito è un semplice rituale di danza-movimentoterapia di radicamento.
È un percorso espressivo che associa a specifiche musiche una gestualità e un movimento spontaneo del corpo. Per ogni brano è indicata una particolare “consegna”, ovvero delle regole che limitano, guidano e sostengono il movimento. Il praticante dovrà rispettare scrupolosamente queste regole e saggiare i propri limiti, metterli alla prova e superarli con la spontaneità, l’intuizione e la gioia del corpo in movimento.
Dalla mobilità quotidiana del passo, del cammino umano, si arriverà all’immobilità radicata dell’albero, che diviene simbolo di solidità, di appartenenza, di congiunzione tra le linfe del terreno e l’energia vitale del sole, tra la terra e il cielo.
È importante curare i passaggi da una danza all’altra, rimanendo immobili al termine della musica per almeno dieci respiri, e portando l’attenzione al proprio corpo e all’appoggio che il corpo ha a terra. Poiché ogni danza lavora su specifiche organizzazioni psico-fisiche e propriocettive, è importante allenarsi a cogliere le differenze, le variazioni che si attivano nel corpo e nelle proprie emozioni. Solo così sarà possibile trarre un vero piacere dal percorso e sviluppare una nuova consapevolezza di sé e del mondo.

Passi di danza

Ecco la sequenza dettagliata. Per ogni danza indico un brano musicale che è quello che sto usando attualmente. Non è in nessun modo vincolante, ma solo uno spunto, un suggerimento.

1. Il riscaldamento
In silenzio, ci muoviamo nello spazio a nostra disposizione. Osserviamo, ascoltiamo, verifichiamo le distanze, gli ingombri, portiamo l’attenzione alle nostre tensioni del corpo, alla qualità dell’appoggio dei nostri piedi a terra, al nostro respiro. Ci prepariamo per un viaggio, per un ritorno alle nostre radici.

2. Il cammino
Una processione giocosa, libera, aperta alla scoperta. Camminiamo, senza correre, senza saltare, senza strisciare. Camminiamo spontaneamente sperimentando tutti i possibili modi a nostra disposizione: in avanti, all’indietro, lateralmente, sui talloni, sulle punte dei piedi, velocemente, molto lentamente, alzando le braccia, rannicchiandoci. Diamo nuovo senso all’attività che più spesso ci occupa durante la giornata nella posizione verticale. Ci apriamo a nuove possibilità di movimento.
Musica: Processional, Dave Holland

3. Il rotolamento
Stesi a terra, rotoliamo in tutte le direzioni, in tutti i modi che ci sono possibili. È il ritorno al contatto totale del corpo con la terra. Il ritorno ai giochi infantili, nei prati, sul tappeto del soggiorno, attenti agli altri per non scontrarci ma scontrandoci gioiosamente.
Musica: African Journey, Dead Can Dance

4. Il palmo di una mano a terra
Almeno il palmo di una mano deve essere sempre completamente appoggiato a terra. Siamo primati, incapaci alla posizione eretta, cerchiamo tutte le possibilità che il corpo ci offre mentre una o entrambe le mani ci sorreggono. Abbiamo l’appoggio, percepiamo il vincolo, cerchiamo il movimento libero, sdraiandoci a terra, saltando, muovendoci gobbi nelle dieci direzioni.
Musica: Sulu Kule Havasi, Gypsy Music Of Costantinopoly

5. I piedi scivolano
Le piante dei piedi non possono mai perdere contatto con il terreno. Ci muoviamo nello spazio scivolando, scorrendo i piedi sulla terra, liscia ruvida complice ostacolante. Cerchiamo la leggerezza e la carezza al suolo, il sostegno diviene fluido, mentre spostiamo armoniosamente il peso e l’equilibrio del nostro corpo. Saggiamo la superficie, ritroviamo le sensibilità percettive dei piedi, che ci riempiono di nuove informazioni.
Musica: The Word, Prince

6. I salti
Al ritmo della musica ci muoviamo saltando. Anche solo per un attimo, tra un passo e l’altro, tra un movimento e l’altro, entrambi i piedi sono staccati da terra, il corpo sospeso, in “volo”. Saltiamo a piedi uniti, a piedi alternati, sullo stesso piede ripetutamente, più o meno in alto, più o meno velocemente. Saggiamo la stabilità del terreno, la nostra forza nel corpo, la nostra resistenza, stimoliamo dinamicamente le piante dei piedi, che vengono irrorate con decisione. Percepiamo e giochiamo con il peso del nostro corpo. Sentiamo se siamo pesanti appesantiti trascinati giù, oppure leggeri volanti volatili. Troviamo nuove direzioni nelle quali muoverci. Possiamo ricercare un compagno di danza, e appoggiarci alla forza, alla leggerezza altrui.
Musica: Stop, Goran Bregovic

7. L’albero scosso dal vento
E a questo punto, in silenzio, trovato un luogo adatto, un angolo di terra accogliente e sicuro, ci fermiamo e mettiamo radici. Percepiamo i nostri piedi irrorati che aderiscono a terra, e immaginiamo le terminazioni che si allungano nel terreno. Siamo un ponte, tra la linfa che proviene da terra e l’energia del sole che proviene dal cielo. Solo quando ci sentiamo ben piantati, inizierà l’ultimo ascolto, che sarà il nostro vento. Scuoterà i nostri rami, i nostri tronchi, in movimenti dolci o vorticosi, lenti o rapidi, tesi o piegati, fluidi o spezzati. Ma le nostre radici saranno ben salde a terra, ancorate, solide.
Musica: Street Spirit, Radiohead

8. Alla terra
Finite le danze, ci stendiamo a terra, nella posizione che preferiamo, e rimaniamo in silenzio, in ascolto per almeno 10 minuti. Siamo completamente sorretti dalla terra, che ci accoglie, generosa e solida, e dialoga con la nostra energia. Ci lasciamo andare, fiduciosi, percependo la forza e l’immensità della madre terra che ci consola, mentre esausti e liberi la ringraziamo con un leggero sorriso. Impariamo l’ascolto, la fiducia, il lasciar andare, la libertà, la condivisione, l’appartenenza, l’immobilità, l’amore.

9. Un canto
Ci sediamo comodamente, la schiena diritta ma rilassata. Non dobbiamo avvertire alcun tipo di tensione nel corpo. Nel silenzio, nell’abbandono cantiamo il bija mantra “lam” (LLLAAAMMM), per tutta la durata dell’espirazione, accentuando la consonante “l” e lasciando che il suono vocalico della “a” piano piano si nasalizzi in “m”. Proseguiamo per almeno 5 minuti. Ascoltando la forza e il dinamismo dell’appoggio del nostro primo chakra a terra.

domenica 14 febbraio 2010

Esperienze di radicamento sonoro - Galbusera Bianca (LC)


Prende il via una nuova collaborazione, con l'Oasi di Galbusera Bianca, nella splendida Valle del Curone (LC).
Domenica 14 febbraio, dalle ore 15 alle ore 17, si potrà festeggiare S. Valentino con un coinvolgente percorso espressivo di esplorazione corporea con la musica e con la pratica di rituali vocali finalizzati al radicamento, al rilassamento e alla consapevolezza psicofisica.
In un fluire dinamico di esperienze, i partecipanti impareranno alcune tecniche vocali e corporee per riarmonizzare il proprio equilibrio psicofisico e per riscoprire la gioia di un nuovo contatto positivo con la terra e con le proprie radici.

La prima esperienza si apre al suono che nasce dal movimento e attraverso il movimento riconduce il corpo al radicamento con la terra.
La seconda esperienza, dalla terra, sulla terra, sveglia il corpo che danza con la musica e ritrova la gioia del contatto con sé stessi, con le proprie radici umane e spirituali.
La terza esperienza è quella della voce che canta, nell’apertura del respiro al cielo, allo spazio della libera esplorazione dell’essere.

Non sono necessarie competenze musicali di alcun tipo per partecipare all’incontro.
Si consiglia di venire con abiti comodi e con una coperta.
Il costo dell'incontro è di 20€ a persona.

La prenotazione è obbligatoria. Se siete interessati vi chiedo di scrivermi o telefonarmi (trovate i contatti in home page in alto a destra).

Sarà possibile pranzare prima dell'incontro, con cucina biodinamica vegetariana al prezzo di 15€; ma è necessario prenotare chimando Gaetano Besana al numero 335 284174 o inviando una e-mail a info@galbuserabianca.it

Oasi di Galbusera Bianca
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone
Via Galbusera Bianca, 2 – Località Monte – 23888 Rovagnate (LC)

venerdì 12 febbraio 2010

La gioia del suono - Centro Ricerche Yoga di Barzanò (LC)



Incontri di Musicoterapia olistica al Centro Ricerche Yoga di Barzanò (LC).

Programma degli incontri:
2 incontri al mese, il sabato dalle ore 14,30 alle ore 16,30.

13-27 febbraio 13-27 marzo 10-24 aprile

Gli incontri si propongono di sviluppare un dialogo con la musicalità personale come occasione di un incontro gioioso con il suono.
Si approfondirà la conoscenza e l’interiorizzazione di semplici tecniche espressive e vocali utili ad affrontare nel quotidiano lo stress, a risvegliare l’intuitività e a riequilibrare la propria struttura energetica e psichica.
Non sono necessarie specifiche competenze musicali per partecipare agli incontri, ma il desiderio di aprirsi alla scoperta della gioia della musica e a una conoscenza inedita di sé stessi.

Spunti di musicoterapia:
Pratica di rituali vocali per il radicamento, il rilassamento e la consapevolezza psicofisica
Percorsi espressivi di improvvisazione corporea e musicale
Verbalizzazioni attraverso l’antica arte degli haiku
Indicazioni olistiche:
Il silenzio e l’ascolto per un diverso dialogo con se stessi
L’armonizzazione del respiro attraverso la voce per un nuovo equilibrio psico-fisico
Il movimento del corpo con la musica per una riscoperta del corpo funzionale e la decostruzione dell’armatura psicosomatica
La gioia del suono:
Un invito a sorridere, nel rapporto del corpo e della mente con il suono, in un ritorno a sé che ha la forza della semplicità e dell’intuizione profonda

Per informazioni e prenotazioni contattatemi.

domenica 24 gennaio 2010

Incontro alla Scuola Simo - nuove date

Per ragioni organizzative, gli incontri di approfondimento presso la Scuola Simo di naturopatia indovedica, si terranno nelle giornate di giovedì 4, 11 e 18 febbraio dalle ore 21 alle ore 23 e non nei mercoledì precedentemente indicati.

Il programma è quindi aggiornato di conseguenza.
Ricordo di contattare me direttamente per informazioni e iscrizioni.

domenica 3 gennaio 2010

Musica e Trasformazione - Approfondimenti alla scuola Simo, livello 1



Musica e trasformazione
Musicoterapia olistica – Livello 1
Scuola SIMO, via Col di Lana 6/a, Milano

Approfondimenti tematici sulla musicoterapia olistica presso la scuola di Naturopatia Indovedica SIMO , per tre giovedì sera a partire dal 4 febbraio 2010.

Programma degli incontri:

Primo incontro - 4 febbraio
Spunto di musicoterapia: rispecchiamento sonoro
Esperienze sonore e tecniche: suoni e ritmi corporei. Osservazione e ricalco. Incontri musicali. Comunicazione psicotattile. Sintonizzazione vocale.
Indicazioni olistiche: le manifestazioni sonore e musicali come opportunità di comprensione e di incontro del mondo psico-fisico dell’altro. Accoglienza, reciprocità e condivisione per avviare un percorso di trasformazione.

Secondo incontro - 11 febbraio
Spunto di musicoterapia: radicamento musicale
Esperienze sonore: percorso di radicamento con tecniche di danza-movimento terapia e di bionergetica e con rituali vocali.
Indicazioni olistiche: il radicamento come base del benessere psico-fisico e del senso di appartenenza al mondo. Un punto di partenza fondamentale per percorsi di crescita personali.

Terzo incontro - 18 febbraio
Spunto di musicoterapia: voce, canto e rituali vocali
Esperienze sonore: esercizi vocali, improvvisazione vocale intuitiva e dialogo tra voce, corpo e mente. I mantra, il canto rituale e la trasformazione della voce in suono.
Indicazioni olistiche: esperienze vocali per alleggerire le tensioni psico-fisiche, l’ansia e i condizionamenti. Lo sviluppo di una nuova consapevolezza sul disagio e sulle somatizzazioni; percorsi espressivi per liberare la propria voce, le gabbie emotive e il respiro.


Giovedì 4, 11 e 18 febbraio 2010.
Dalle ore 21 alle ore 23.
Iscrizione: 50 euro per tutti e tre gli incontri
.
Non sono necessarie specifiche competenze musicali o abilità strumentali per poter partecipare agli incontri.
Alla fine dei tre incontri sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
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